Laetitia Farellacci InArteBebe
La passione per la fotografia è nata dopo il liceo, negli anni in cui, non del tutto convinta, mi sono iscritta alla facoltà di Lettere Moderne con l’idea di prendere l’indirizzo in Storia dell’Arte. Giravo con la vecchia Mamiya di mio padre e sentivo che il bisogno di prendere una strada più definita iniziava a farsi sentire. Decisi di lasciare l’università per iscrivermi a un corso di fotografia nel lontano ’99, anno in cui è iniziato il mio reale percorso nel mondo della fotografia.
Finita la scuola ho lavorato come assistente per diversi fotografi di moda e pubblicità e questi sono stati anni che mi hanno dato moltissimo. Ho imparato come si usa la luce artificiale, ma anche quella naturale, imparando a guardarla sul palmo della mano. Quegli anni non sono stati fatti solo di questo, ma anche e soprattutto di mostre viste, libri letti, ore in camera oscura in piena solitudine, persone conosciute e molte chiacchiere fatte. Avevo poco più di vent’anni e sentivo talmente mio questo lavoro che la voglia di imparare, capire e assimilare era sempre ai massimi livelli. Dopo qualche anno come assistente, la voglia di propormi in persona è arrivata. Ho aperto la partita iva, preparato un portfolio e ho iniziato a girare per redazioni e agenzie. La direzione che ho preso è stata quella dello still life, del food e della fotografia di interni. Amavo l’attenzione che va messa ai minimi particolari, alla composizione, alla luce e credo che sia qualcosa che sono riuscita a transitare completamente in questo nuovo lavoro. Ho lavorato e pubblicato su testate come Elle, Bravacasa, Grazia, D di Repubblica. Qualcosa ha iniziato a cambiare profondamente in me con la prima gravidanza nel 2008, mi sono divertita a fotografare me stessa e tutte le amiche in dolce attesa e ho iniziato a scoprire nel ritratto una nuova possibilità. Nel 2010 ho deciso di investire seriamente in questa direzione, ho tentato e rischiato, ci credevo con tutta me stessa nonostante in Italia fossimo davvero in pochi a cimentarci in questo genere! Ho iniziato a crearmi un portfolio, ho fotografato i primi tre neonati nel giro di 10 giorni, tutti figli di amiche che avevano felicemente partorito in contemporanea, li ricordo con tanta dolcezza ma che ansia queste prime volte!! Ho realizzato un sito, messo in piedi un tariffario, stampato cartoline che ho distribuito in giro per la città. Il nome INARTEBEBE è stato il mio compagno a pensarlo per primo ed io l’ho amato dal primo momento! La luce la conoscevo già, ho dovuto imparare a lavorare con i bambini e i loro genitori, a capire il giusto approccio, a trovare la luce che mi piacesse davvero con i bambini, ho speso ore davanti al computer per migliorare, ho lavorato sui miei prezzi per capire come avere un’attività sostenibile. Ai tempi si trovava ben poco sul web e ogni passo avanti era una vera sfida. Ho imparato molto in questi anni, ho capito cosa mi piace, qual è il mio stile e il mio linguaggio, cosa voglio per me stessa e cosa voglio offrire ai miei clienti. La fotografia di neonati è diventata una realtà anche in Italia, avevo visto giusto e questo mi riempie di gioia.
Amo questo lavoro con tutta me stessa, amo questa formula magica che sono riuscita a creare tra il mio amore per la fotografia e l’amore per i bambini, e sono felice di poterlo condividere con voi aiutandovi a trovare gli strumenti necessari per migliorare e potere offrire un lavoro di alta qualità ai vostri futuri clienti.
Martyna Ball MyBabyBook
Sono diventata fotografa a 21 anni, giorno in cui ho deciso che era arrivato il momento di scegliere il mio futuro lavorativo. Amavo l’arte e cercavo un mestiere che mi permettesse di fare qualcosa legato ad essa e nel contempo mi desse la possibilità di mantenermi. Per trovare l’IDEA mi misi a sfogliare le pagine gialle guardando corsi e scuole, ne vidi uno che pubblicizzava un corso di fotografia e mi fermai: era questo il mio futuro. Non avevo mai realizzato una fotografia e quando mi iscrissi non avevo nemmeno una reflex, ma dopo qualche giorno di corso la comprai a rate. Il corso era lungo e trattava la fotografia dalla A alla Z, incluso anche sviluppo e stampa in camera oscura. La magia ebbe inizio. Durante il corso ad una delle lezioni il “professor Alfonso”, un fotografo di vecchio stampo con tanto di barba e vecchia motocicletta, spiegando la differenza tra la fotografia amatoriale e quella professionale mi puntò il dito dicendo: “tu per esempio, non farai mai la fotografa professionista”. Rimasi un po’ perplessa perché non avevo altri progetti per il mio futuro, ma non mi scoraggiai e, visto che sono qui, il tempo mi diede ragione. Diventai prima “scattina” sulle spiagge e nei ristoranti sardi e lungo le discese di rafting in trentino, feci l’assistente di fotografi di moda, girai l’europa come fotografo di scena. Imparai molto, vissi mille avventure e mi divertii come mai prima. Ma un giorno, dopo diversi anni e già sposata, scoprii di aspettare un bambino e decisi di fermarmi un po’ e di cercare nella fotografia finalmente una cosa davvero profondamente mia. E la trovai immaginando il mio bambino. Giorgio nacque nel dicembre del 2007 e tutto il periodo di gravidanza mi ha tenuta impegnata a pensare al progetto MyBabyBook – La fotografia di bambini. Mi rendevo conto che non sarebbe stato facile perché all’epoca questo genere fotografico non esisteva, di fatto partivo davvero da zero e a dirla tutta non avevo idea che in America e in Australia fosse già un business molto sviluppato. Forse meglio, almeno mi sono salvata dal chiamarmi “Martyna Ball Photography” ;D , ma la strada era tutta in salita. Piano piano però, passo dopo passo, notte in bianco dopo notte in bianco, tutto prendeva forma. Imparai a fotografare i bambini, a migliorare le foto con la post giusta, a gestire autonomamente il mio sito web e a curare il blog, feci corsi giusti e altri inutili, provai diversi prodotti e listini, offerte e promozioni, sbagliai e corressi errori, insomma resi anno dopo anno autentica e completa l’idea iniziale. Sono orgogliosa di me, credo di aver fatto un buon lavoro, e sono felice di poter insegnare agli altri tutto quello che so fare. La possibilità di aiutare altri fotografi a perfezionarsi, e dare così ai loro clienti immagini sempre più valide, aumenta il cerchio di persone che daranno alla Fotografia il lustro che merita.